31 mar
mar
•19:45
Wembley Stadium • Londra
14 giu
dom
•15:00
AT&T Stadium • Arlington
20 giu
sab
•22:00
Estadio BBVA Bancomer • Monterrey
25 giu
gio
•18:00
AT&T Stadium • Arlington
17 giu
mer
•19:00
BMO Field • Toronto
23 giu
mar
•16:00
Gillette Stadium • Boston
27 giu
sab
•17:00
Lincoln Financial Field • Philadelphia
Dai Mondiali di Qatar 2022, la nazionale nipponica si presenta con un’identità chiarissima: pressione coordinata, disciplina in ogni reparto e ripartenze fulminee a partire da scambi corti e precisi.
In quel torneo riuscì a rimontare contro potenze europee e dimostró di potersela giocare – y ganare – contro le selezioni di primissima fascia.
Dall’altra parte, la squadra africana propone quasi il contrario: fisicità dominante, duelli al limite, gioco diretto quando accelera e attaccanti pronti a punire qualsiasi spazio libero.
Senza precedenti Mondiali tra queste due nazionali, il rispetto nasce proprio dallo scontro di scuole: la precisione del blocco asiatico contro la potenza delle Black Stars.
In un girone in cui anche un solo punto può cambiare il destino del gruppo, ogni palla persa, ogni contrasto e ogni transizione in questo duello tra nipponici e ghanesi pesa come una partita a eliminazione diretta.
Dopo il brillante girone del 2022, la selezione del Sol Levante si affida al genio offensivo di Ritsu Doan e Kaoru Mitoma e alla leadership di Wataru Endo in mezzo al campo.
La rappresentante dell’Africa occidentale vanta un passato recente di altissimo livello, con Thomas Partey a dettare i tempi, Mohammed Kudus a portare gol e dribbling tra le linee e Iñaki Williams a dettare la profondità.
Due nazionali nel pieno della maturità, rapide, coraggiose e con il talento per colpire in qualsiasi momento.
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